Arrigo Boito che musica!

di Eriberto Costamagna, tratto da “La Fedeltà” del 27 /11/2013

FOSSANO. Sabato sera, nel Concerto di Santa Cecilia (come al solito con la palestra della scuola Salesiana ottimamente approntata e tecnicizzata), si sono intrecciati due eventi storici: la celebrazione dei 130 anni di vita della “nostra” Banda, l’Arrigo Boito, ben nota in tutta la provincia e non solo, e la ricorrenza dei 200 anni dalla nascita di Giuseppe Verdi, il musicista autore di opere che l’intero mondo celebra e applaude.

Per noi fossanesi l’importanza del primo evento è predominante, e tuttavia la “data” relativa a Verdi non ci lascia nè indifferenti nè inclini alla dimenticanza.

Arrigo Boito (come banda) e Verdi hanno compiuto un lungo passo nella storia e ancora oggi, anzi di più ancora oggi, segnano una presenza che è necessario sottolineare, perchè la continuità e il valore sono elementi da onorare.

Ma c’è un altro termine che unisce la Banda al nome di Verdi: la popolarità.

E’ quella loro capacità di entrare nello spirito della gente e di rimanervi impressa con forza e simpatia (dunque con un sentimento profondo che si riconosce e si rivela) e denotare la grandezza e la “presa” che la scuola e il musicista hanno guadagnato nelle anime belle ed entusiaste.

Storia e popolarità, in questo caso, si uniscono sotto il fenomeno “musica”: quell’arte che sarà pure rinvenibile nella sua essenza, ma è così conquistativa della passione e della partecipazione della gente stessa.

Il concerto di sabato è stato, ovviamente, intonato in gran parte da alcune opere di Verdi.

La banda, assai numerosa e magnificamente attrezzata in ogni settore, è stata diretta dal maestro Gianpiero Brignone, con esecuzioni improntate ad una tensione artistica che ha impressionato l’intero uditorio e a una qualità tecnica sempre più ammirevole.

Del musicista di Busseto ecco la Sinfonia e il “Va’ pensiero” dal Nabucco, l’”Inno e Marcia trionfale” dall’Aida, la sinfonia e “La vergine degli angeli” da “La forza del destino”(con interpretazione felice del soprano Claudia Paradiso).

Poi, il momento più emotivo della serata: una versione, solamente strumentale, di alcuni passi del “Dies Irae”.

Giorni dell’ira?Tutt’altro. I fortunati partecipanti alla manifestazione hanno prima gioito della musica, dell’autore, della bravura degli esecutori, poi hanno applaudito alla realizzazione del lavoro.

Il seguito del concerto ha presentato due voci se vogliamo fuori dal contesto.

Il brano più divertente è stato “Largo al factotum”(dal “Barbiere di Siviglia” di Rossini), splendidamente cantato dal giovane baritono William Allione; infine di Arturo Marquez è stata eseguita la “Danzon n°2″ uno scatenato brano sudamericano di buona fattura.

Non poteva mancare il bis. Eccolo: “La Marcia di Radetsky”, la composizione straussiana che, forse, è l’emblema storico dell’Arrigo Boito, per averla interpretata centinaia di volte.

Questa la sostanza musicale dell’eccellente Concerto. Ma non si può sottacere la cornice, ugualmente importante nell’avvenimento di sabato, così atteso e così riuscito.

La presentazione è stata affidata a Bruno Gambarotta, giornalista, regista e uomo di spettacolo della Rai.

Con grande signorilità e un tocco di ironico umorismo, ha introdotto e fatto seguito ai brani musicali con aneddoti e racconti su Verdi, sulla storia della Banda, sulla vita della nostra città.

Ovviamente, come sobrio ma molto entusiasta e preciso padrone di casa, si è imposto il presidente della Banda, Enrico Serafini, cosicchè le due celebrazioni sono risultate in rilievo e con la sottolineatura dei motivi che le hanno ispirate.

Al sindaco Francesco Balocco, e al presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Fossano, Antonio Miglio, sono state consegnate, come omaggio, due pergamene con foto della Banda e le firme di tutti i musici.

Lo stesso sindaco, intervenendo, ha confermato il valore musicale, civile e storico della Banda cittadina, elogiando poi le figure della presidente onoraria Clara Riorda e del vice-presidente Emilio Gunetto, nonchè il Consiglio direttivo della Scuola di musica, insieme a tutto il corpo dei valorosissimi musici.

Il pubblico presente, leggermente inferiore a quello di altre simili manifestazioni, ha lungamente plaudito in tutti i momenti salienti della serata.